Un tema molto discusso nella politica italiana è quello del bicameralismo perfetto. Ma cosa significa questo termine e qual è la sua funzione?
La funzione principale del bicameralismo
Viene definito bicameralismo una pratica della rappresentanza parlamentare, che consiste nella divisione in due camere dell’organo legislativo. Questo sistema si diffonde soprattutto nel XIX secolo e si contrappone al monocameralismo. A differenza di questa tipologia, la funzione principale del bicameralismo è quella di assicurare il pluralismo e l’equilibrio fra i poteri.
I tipi di bicameralismo: perfetto e imperfetto
Il rapporto tra le due camere varia a seconda dei Paesi in cui viene adottato. Si distingue il bicameralismo imperfetto, dove una delle camere ha poteri superiori all’altra, da quello perfetto, dove, invece, entrambe hanno gli stessi poteri. Gli Stati con un bicameralismo perfetto sono l’Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti d’America, dove però le camere hanno alcune prerogative differenziate. Esempi di Stati con bicameralismo imperfetto sono, invece, Regno Unito, Spagna e Germania.
Bicameralismo perfetto in Italia: vantaggi e svantaggi
Il bicameralismo italiano è un bicameralismo eguale e perfetto, cioè sovrapposto. Questo vuol dire che entrambe le camere, Camera dei deputati e Senato della Repubblica, godono della stessa legittimazione e svolgono le stesse funzioni, su un piano di parità. Questo assetto porta con sé il vantaggio di garantire una maggiore elaborazione e ponderazione delle deliberazioni. Tuttavia questo sistema comporta lo svantaggio di non favorire la rapidità delle decisioni, provocando spesso situazioni di stallo. Per questo motivo, nel tempo, sono stati proposti vari tentativi di revisione costituzionale che, però, non sono stati accolti.
Bicameralismo perfetto in Italia: differenze tra Camera e Senato
Nel bicameralismo perfetto il potere legislativo viene esercitato da due camere rappresentative legislative paritarie, cioè che hanno gli stessi compiti e gli stessi poteri, derivanti dalla stessa rilevanza costituzionale. Nonostante questo, in Italia, esistono alcune differenze tra le camere del Parlamento. Innanzitutto varia il numero, i deputati sono 400 mentre i senatori 200. Tra questi vi possono essere fino ad un massimo di 5 senatori a vita e senatori di diritto, cioè gli ex Presidenti della Repubblica. I senatori a vita vengono nominati dal Presidente della Repubblica tra i cittadini che hanno dato onore alla nostra Patria per i meriti conquistati nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Anche i sistemi elettorali delle due camere sono differenti. La ripartizione dei voti durante le elezioni politiche per la Camera avviene su base nazionale e sono elettori coloro che hanno la maggiore età, mentre sono eleggibili alla Camera coloro che hanno compiuto 25 anni. Per il Senato, invece, la ripartizione dei voti durante le elezioni politiche avviene su base regionale e sono elettori coloro che hanno 25 anni, mentre sono eleggibili al Senato coloro che hanno compiuto 40 anni.