Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma dei concorsi pubblici, che introduce nuove norme per rendere le procedure concorsuali più semplici e veloci. Inoltre ha lo scopo di garantire lo svolgimento in sicurezza con misure anti-Covid e di sbloccare, così, i bandi di concorso per oltre 110.000 posti nelle Pubbliche Amministrazioni.
Concorsi e procedure selettive: le misure previste dal DL Covid
Il 1 aprile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 44 del 2021, chiamato “DL Covid“. Tra varie disposizioni, ha previsto la possibilità di velocizzare i concorsi pubblici, considerando soprattutto i concorsi il cui iter è stato inevitabilmente rallentato dall’insorgenza del coronavirus. Il proposito del Ministro sarebbe quello di concludere ogni concorso in 3 mesi circa. Tuttavia, sebbene questa riforma sia stata presentata come un modo che favorirebbe l’assunzione dei giovani neolaureati, in realtà molte sono state le critiche che ha suscitato.
Concorsi pubblici 2021: nuova modalità di selezione
Le “Misure per lo svolgimento delle procedure per i concorsi pubblici”, previste dall’art. 10 del Decreto Legge n.44 del 1 aprile 2021, hanno stabilito l’eliminazione della prova preselettiva tradizionale. Al suo posto la preselezione avverrà per titoli ed esperienza professionale. Proprio questo aspetto ha fatto nascere molte polemiche. Infatti il punteggio per titoli di studio è massimo di 4 punti, suddivisi in questa modalità:
- da 0.01 a 0.1 per il voto di laurea triennale;
- 0.5 per la laurea specialistica;
- 0.25 per un’eventuale seconda laurea;
- ogni master di primo livello viene valutato 0.5;
- 1 punto valgono i master di secondo livello.
Invece, per esperienze lavorative pregresse nella P.A., si accumulano sino a 6 punti. Viene assegnato 1 punto per ogni anno di lavoro. Sono esclusi dal punteggio stage e tirocini professionalizzanti. Saranno conteggiati solo i contratti a tempo determinato o indeterminato. Questo spiega le proteste e la frustrazione dei giovani candidati senza esperienza lavorativa che si sentono messi da parte e addirittura esclusi, non trovando le prospettive sperate in uno Stato che, ancora una volta, non salvaguarda il futuro delle nuove generazioni.
Concorsi pubblici 2021: misure per contrastare il coronavirus
Dal Decreto emergono anche nuove regole per affrontare la procedura di selezione dei concorsi pubblici, facendo fronte a tutte le norme di sicurezza sanitarie. Innanzitutto vi sarà una digitalizzazione dei concorsi. Inoltre decade il limite di 30 partecipanti a sessione per lo svolgimento delle prove in presenza. Vi sarà l’uso obbligatorio da parte dei partecipanti di mascherine FFP2 e l’obbligo di produrre la certificazione di un test antigenico rapido o molecolare negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti all’atto della prova in presenza per tutti i candidati, anche già vaccinati. La durata delle prove sarà di massimo un’ora e avverrà in sedi decentrate a carattere regionale, riducendo, così, al minimo gli spostamenti dei candidati. Ci saranno percorsi dedicati di entrata e di uscita dai locali adibiti allo svolgimento delle prove e saranno garantite le adeguate volumetrie di ricambio d’aria per ogni candidato. Infine, nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale, le amministrazioni possono prevedere una sola prova scritta e un’eventuale prova orale.