Il Governo presieduto da Mario Draghi ha in programma un secondo provvedimento economico: il Decreto Sostegni bis. Oltre agli aiuti per le imprese e per i lavoratori colpiti dalla crisi pandemica, dovrebbero rientrare del testo anche delle agevolazioni relative ai mutui sulla prima casa, in particolare per i giovani.
Qualche anticipo su come verranno riparti i 40 miliardi di euro previsti dal DEF, il Documento di Economia e Finanza, è già trapelato da Palazzo Chigi: nel Sostegni bis dovrebbero rientrare nuovi sgravi fiscali sui mutui sulla prima casa per i giovani. Di cosa si tratta?
Mutuo prima casa, sgravi fiscali nel Dl Sostegni bis
In questa delicata fase di crisi economica e pandemica, l’obiettivo del Governo è sostenere le fasce più deboli e più colpite della popolazione: in primis le imprese, per le quali sono in arrivo sgravi fiscali e contributi a fondo perduto, ma anche per i giovani e le donne.
I principali destinatari degli sgravi fiscali sull’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa saranno proprio i giovani, come anticipato dal DEF presentato in Parlamento lo scorso 15 aprile. Il provvedimento economico – atteso per il mese di maggio – dovrà andare a definire gli importi e i requisiti di accesso.
Attualmente, è possibile accedere a una detrazione dell’Irpef pari al 19% della quota corrisposta, entro il limite massimo di 4.000 euro all’anno. Non si esclude, nel Decreto Sostegni bis, un possibile incremento della quota di detrazione per i giovani.
Mutuo prima casa: le agevolazioni attuali
Nell’attesa di conoscere le novità che verranno inserite nel Decreto Sostegni bis, in arrivo a inizio maggio, è bene chiarire quali siano gli attuali sgravi fiscali e le agevolazioni per l’acquisto di una nuova casa e per l’accensione di un mutuo.
Anzitutto, esiste il bonus prima casa che permette di accedere a uno sconto sulle imposte dovute a parità di soddisfazione di alcuni requisiti specifici. In bonus prima casa, infatti, permette di pagare in misura ridotta l’Iva (al 4% anziché al 10%), l’imposta di registro (dal 9% al 2% del valore catastale dell’immobile) e l’imposta ipotecaria e catastale (pari a 50 euro fissi per entrambe).
Tornando all’accensione di un mutuo per l’acquisto della prima casa, ad oggi è possibile detrarre dall’Irpef – in sede di dichiarazione dei redditi – una quota pari al 19% della spesa sostenuta nel corso dell’anno, su un massimo di 4.000 euro di spesa.
Mutuo prima casa giovani: come funziona la garanzia statale
Un’altra novità importante in sede di discusse del Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza – riguarda l’introduzione della garanzia statale sui mutui prima casa concessi ai giovani.
Ciò significa che non servirà alcun anticipo per aprire un mutuo (nel caso di giovani coppie under 35 anni), in quanto sarà lo Stato a dare garanzia al 100%.