Il Business Process Outsourcing (conosciuto anche con l’acronimo BPO) è un particolare modello organizzativo basato sulla cosiddetta esternalizzazione dei processi aziendali secondari. In parole povere, non si tratta dell’esternalizzazione del cosiddetto “core business”, bensì di una serie di attività appunto secondarie, ovvero non principali. Da un punto di vista storico, questo modello organizzativo trova il suo periodo d’oro oltre oceano negli anni ’80, mentre in Italia si è diffuso solamente dieci anni dopo. Oggigiorno invece, visto il livello sempre maggiore di globalizzazione dei mercati, moltissime aziende non ne possono fare a meno. Se si ha intenzione di essere competitivi infatti occorre concentrare al meglio le proprie energie lavorative e non disperderle a causa di attività che non sono principali.
Cos’è il Business Process Outsourcing
Quando si parla di BPO si fa riferimento ad un preciso modello organizzativo basato sull’esternalizzazione di tutti i processi secondari nei confronti di altre aziende esterne. Il motivo è piuttosto semplice, i servizi professionali di outsourcing bpo (Business Process Outsourcing) permettono di allocare nel miglior modo possibile le proprie risorse in modo da competere al meglio nel luogo dove la domanda e l’offerta si incontrano. È risaputo infatti che per poter porre in essere una determinata attività, per quanto possa essere semplice e intuitiva, è necessario impiegare uno o diversi lavoratori con conseguente sottrazione degli stessi nell’attività primaria. L’efficienza di questo metodo è comprovata anche dalla storia, nel periodo medievale infatti coloro che producevano vesti erano soliti acquistare le materie prime e successivamente le esternalizzavano a soggetti terzi affinché potessero effettuare le lavorazioni basiche.
Perché conviene ricorrere al BPO
Tutte le aziende, a prescindere da quale sia il settore di riferimento, sono tenute ad effettuare tutta una serie di attività che risultano essere “collaterali” rispetto a quella primaria, si pensi ad esempio all’attività di gestione dei rapporti con la clientela, call center, archiviazione dei documenti, segreteria, pubblicità, cura dell’immagine aziendale e molto altro ancora. Sarebbe impossibile, specie per le piccole e medie imprese, riuscire ad occuparsi di tutto in modo autonomo e rimanere competitive sul mercato contemporaneamente. Per evitare la riduzione, o meglio, la divisione delle risorse interne, è consigliabile rivolgersi a delle aziende terze che si occupano proprio di gestire, per conto di altri, determinate attività. In questo modo è possibile non solo allocare al meglio la forza lavoro ma anche evitare di acquistare particolari tecnologie oppure di formare i propri dipendenti nel porre in essere quelle determinate attività. Quest’aspetto è sicuramente importante, alcune attività secondarie infatti presuppongono determinate competenze e capacità che i propri dipendenti potrebbero non avere con conseguente necessità di formazione o assunzione di nuovo personale.
Come ottenere il massimo vantaggio grazie al BPO
Il segreto per ottenere il massimo vantaggio dal business process outsourcing è quello di saper scegliere in modo adeguato l’azienda (o le aziende) che si occuperanno dell’attività secondaria. Per questo è sempre consigliabile affidarsi a dei professionisti. Anche le attività secondarie infatti possono avere delle serie implicazioni sull’andamento dell’attività stessa, il che significa che potrebbe essere rischioso affidarsi a soggetti poco competenti o con poca esperienza.