Alcune volte, per fretta o per svista, capita di prendere una multa per aver parcheggiato la propria auto in divieto di sosta. Tuttavia, non tutti sanno che è possibile annullare la sanzione (nonostante si tratti spesso di importi esigui, soprattutto se pagati entro i primi 5 giorni dalla notifica del verbale).
Esistono, in particolare, tre motivi per i quali è possibile impugnare e contestare la multa per divieto di sosta presentandosi di fronte al giudice di Pace:
- divieto di sosta non segnalato;
- mancanza di segnaletica;
- verbale incompleto.
Vediamo nel dettaglio come funziona la procedura di annullamento della multa per divieto di sosta.
Multa per divieto di sosta: la notifica
Parcheggiando l’auto in una zona contrassegnata dal divieto di sosta, l’automobilista distratto può incorrere in una multa. La contestazione, però, non può avvenire nell’immediato, in quanto il proprietario del mezzo non è presente al momento dell’avvenuta posa del biglietto sul parabrezza da parte dell’accertatore.
Sul “foglio di cortesia”, dunque, vengono specificati l’importo della sanzione, gli estremi della contestazione e le modalità di pagamento della multa. ma questo foglio non costituisce la notifica, in quanto non è certa la ricezione. Per tale motivo, entro i successivi 90 giorni dall’apposizione del foglio sul parabrezza, la multa deve essere notificata direttamente a casa del proprietario del mezzo in questione.
Questa multa che viene portata direttamente a casa entro i successivi 90 giorni, però, può essere contestata e annullata in presenza di alcune condizioni.
Divieto di sosta non segnalato
Il divieto di sosta è quasi sempre segnalato dall’apposito cartello rotondo blu, bordato in rosso con un X molto grande. Esistono, però, dei casi in cui viene notificata una multa anche in luoghi dove non è presente il cartello.
Ciò è lecito in quanto sul Codice della Strada sono previste delle aree dove il parcheggio o la sosta, seppur breve, sono vietati.
La normativa include i seguenti luoghi dove vige il divieto di sosta anche senza segnaletica:
- in prossimità di una curva;
- lontano dal margine della carreggiata;
- nel senso contrario a quello di marcia;
- in presenza di dossi o curve, situazione che renderebbe pericoloso il parcheggio perché l’auto sarebbe poco visibile;
- in prossimità e in corrispondenza della fine del marciapiede;
- a meno di 5 metri da un incrocio;
- in prossimità e in corrispondenza di segnaletica stradale se la si copre;
- in prossimità e in corrispondenza di semafori;
- vicino ai passaggi a livello o sui binari di tram e ferrovie;
- nelle gallerie;
- sulle strade urbane di scorrimento;
- fuori dai centri urbani, in prossimità delle aree di intersezione;
- sulle piste ciclabili;
- sullo sbocco di passi carrabili;
- sulle banchine.
Divieto di sosta con verbale incompleto
Il verbale di segnalazione della multa per divieto di sosta deve essere completo e chiaro, in modo tale da far capire al conducente quando e dove è avvenuto l’illecito.
In tal senso, sulla multa per divieto di sosta devono essere riportati il numero civico e la via esatta nella quale è avvenuta la contestazione. In caso di ausilio di telecamere, la via deve corrispondere all’immagine riportata sulla multa.
Qualora siano presenti errori nella compilazione della targa o del tipo di veicolo, la multa è impugnabile di fronte al giudice di Pace e può essere lecitamente annullata.
Come annullare la multa per divieto di sosta
Una volta chiariti i casi in cui è possibile annullare la multa per divieto di sosta è possibile spiegare le due modalità utili per fare ricorso.
La classica modalità è quella di presentare il ricorso entro 30 giorni dalla notifica di fronte al giudice di Pace. In seguito allo svolgimento di un normale processo civile, verrà presa una decisione in merito alla contestazione (accolta o respinta).
In alternativa, è possibile presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica della multa. Questa seconda modalità è più semplice della prima, ma essendo il Prefetto un organo amministrativo imparziale, è bene scegliere questa alternativa in presenza di vizi evidenti, che non richiedono interpretazioni.