Stabilire quali sono i mobili di design non è sempre facile. Molto spesso, infatti, questi vengono confusi semplicemente con oggetti belli e costosi. In realtà, però, il design è concetto più complicato da definire.
Cosa significa design?
Il termine design è utilizzato nel linguaggio comune in maniera impropria. Spesso viene usato per indicare lo stile moderno, altre volte un oggetto di tendenza o alla moda. Ma la connotazione più realistica del termine è quella che mette l’accento sulla progettazione.
Un oggetto di design è, prima di tutto, un progetto che ha il solo scopo di soddisfare uno specifico bisogno. La forma è solo un aspetto del design e asseconda sempre la funzione. Per questo ogni oggetto o mobile di design deve rispettare i vincoli fisici, come spazio, tempo e materiale, insieme agli aspetti psicologici e culturali degli utenti a cui si rivolge.
Si aggiungono poi l’innovazione, apportata grazie all’utilizzo di materiali, la versatilità e l’ecosostenibilità.
L’obiettivo ultimo del designer è quindi quello di realizzare un prodotto capace di rispondere contemporaneamente ad un bisogno funzionale ed estetico di un’ampia fascia di consumatori.
Si distinguono diversi campi in cui il concetto di design può essere applicato:
- design del prodotto, cioè l’arredo, il design automobilistico e nautico, la moda e il packaging;
- design degli ambienti e degli spazi interni ed esterni;
- design della comunicazione, come brand design, web design, verbal design, interaction design e food design.
Mobili di design: esempi e caratteristiche
Ciò che ci viene in mente immediatamente con il termine design è interior design. E ciò che è diventato un vero must nel settore dell’arredo è optare per i mobili di design. Questi devono essere ideati necessariamente con tre caratteristiche:
- devono apportare un miglioramento funzionale rispetto all’oggetto originario;
- linee e forme devono essere di tendenza;
- devono essere riproducibili in serie.
Quest’ultima, infatti, sottintende il fatto che l’unicità non è un elemento distintivo di un mobile di design. Esistono, infatti, gli arredi industriali di design, cioè mobili prodotti in serie che hanno un costo accessibile a tutti. Poi, però, ci sono anche i cosiddetti pezzi unici. Si tratta di oggetti disegnati da grandi designer e prodotti solo in pochi esemplari. Ovviamente, in questo caso, il costo è molto alto.
Un esempio importante tra i mobili di design è il letto per ragazzi Abitacolo. È stato disegnato da Bruno Munari nel 1971. Rappresenta un arredo multifunzionale, realizzato in un materiale leggero e versatile come l’acciaio, sinonimo di divertimento ma anche di apprendimento.
Anche la Chaise Longue di Le Corbusier è tra i mobili di design più belli e pratici mai realizzati. Presentata nel 1929, è stata definita una “macchina per riposare”. Infatti, con il solo peso del corpo è in grado di muoversi e adattarsi ad esso.
Infine, come esempio di arredamento di design, non poteva mancare la Sedia Remake, ispirata alla famosa Panton Chair di Verner Panton. È una seduta realizzata negli anni ’60 con un unico foglio di plastica.
Come distinguere il design dall’arte?
Il design viene spesso confuso con l’arte, ma, in realtà sono due concetti molto diversi, sebbene entrambi schiavi dell’estetica.
In primo luogo un artista, attraverso le sue opere, dà espressione alle proprie qualità individuali. Invece un designer non si limita ad assecondare l’immaginazione ma si attiene alle esigenze dei consumatori. Inoltre, nell’arte non è necessario un metodo progettuale, indispensabile, al contrario, per la realizzazione di un oggetto di design.
L’arte è soggettiva. Il messaggio che vi si ricava è diverso per ciascuno di noi. Il design è oggettivo e si preoccupa che il pubblico capisca il prodotto e lo sappia utilizzare.
Infine l’opera d’arte conserva in sé la propria unicità, mentre un oggetto di design esiste solo in funzione delle sue copie. Deve poter essere riprodotto in modo identico su vasta scala e in tempi adeguati al mercato.