L’insegnante di sostegno è una figura sempre più ricercata al giorno d’oggi, in quanto non solo si occupa di sostenere e favorire lo sviluppo delle capacità cognitive di un bambino o ragazzo disabile, ma svolge anche una funzione di tutor per tutta la classe nella quale si trova a svolgere il suo ruolo.
L’insegnante di sostegno richiede una precisa formazione e abilitazione al ruolo prima di poter essere inserita in una classe. Vediamo come diventare insegnante di sostegno: quali sono i requisiti e i titoli richiesti per svolgere questo ruolo.
Insegnate di sostegno: di cosa si occupa?
Come abbiamo anticipato, l’insegnante di sostegno è una figura dalle mille sfaccettature. Questa persona, infatti, non si occupa soltanto della pianificazione e della verifica degli interventi formativi individuali e speciali per i ragazzi disabili o per i ragazzi che hanno qualche disturbo di apprendimento: l’insegnante di sostegno è un vero e proprio punto di riferimento per tutta la classe nella quale si trova a insegnare.
Grazie alla sua attività di tutoring, l’insegnante di sostegno detiene – insieme al docente – la titolarità della classe. Negli ultimi anni questa figura è sempre più ricercata e molti si chiedono come si possa diventare insegnante di sostegno.
Andiamo a vedere, allora, quali sono i requisiti e i titoli da conseguire per diventare insegnante o maestra di sostegno.
Come diventare insegnante di sostegno
A seconda della scuola di riferimento, esistono dei requisiti differenti che permettono di diventare insegnante di sostegno. la Legge di Bilancio 2019, infatti, ha modificato le regole per diventare insegnante di sostegno nelle scuole dell’infanzia o nelle primarie, e nelle secondarie.
Scuola dell’infanzia e primaria
Possiamo riassumere i titoli per diventare insegnante di sostegno nelle scuole dell’infanzia o primarie nel seguente schema (occorre possederne almeno uno dei seguenti):
- aver conseguito un titolo di abilitazione all’insegnamento grazie alla conclusione di un corso di laurea in Scienze della formazione primaria;
- aver conseguito un diploma di istituto magistrale, con indirizzo psicopedagogico con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002;
- aver conseguito un titolo di abilitazione all’insegnamento all’estero (riconosciuto in Italia) entro l’anno scolastico 2001/2002.
Ulteriori requisiti necessari per diventare insegnanti di sostegno nella scuola dell’infanzia o primaria sono:
- aver svolto nel corso degli anni scolastici dal 2010/11 al 2017/2018, almeno due annualità di servizio (anche se non continuative) all’interno di scuole dell’infanzia o primarie, sia nel ruolo comune sia nel ruolo di sostegno;
- possedere un titolo di specializzazione sul sostegno.
Scuola secondaria
Per quanto riguarda la scuola secondaria, invece, per diventare insegnanti di sostegno occorre soddisfare i seguenti requisiti:
- possedere un titolo di abilitazione all’insegnamento;
- in alternativa, è possibile possedere una laurea magistrale che permetta di accedere ai concorsi nei quali si possono ottenere oltre 24 CFU in materie socio-psico-pedagogiche.
Occorre, inoltre, aver conseguito il titolo di specializzazione nel sostegno.
Corso di specializzazione sul sostegno: come funziona?
Se desideri diventare insegnante di sostegno, sia per la scuola dell’infanzia o primaria, sia per la scuola secondaria, ti verrà richiesto lo svolgimento di un corso di specializzazione didattico per l’inclusione scolastica.
Per poter svolgere questo corso e diventare insegnante di sostegno per la scuola primaria, però, dovrai possedere almeno uno dei seguenti titoli:
- diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 (abilitante);
- diploma magistrale a indirizzo psicopedagogico o linguistico, sempre conseguito entro il 2001/2002;
- laurea in Scienze della formazione primaria;
- analoghi titoli conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia.
Per quanto riguarda, invece, l’insegnante di sostegno in una scuola secondaria, sono richiesti i seguenti requisiti:
- l’abilitazione all’insegnamento;
- la laurea con accesso a una classe di concorso per l’insegnamento +24 CFU in materie socio-psico-pedagogiche;
- la laurea con accesso a una classe di concorso più tre annualità di servizio svolto negli otto anni precedenti, anche in modo non continuativo, su un posto di sostegno o un posto comune.
Il corso di specializzazione sul sostegno viene svolto presso una delle Università riconosciute dal Miur e prevede l’acquisizione di 60 CFU, dei quali almeno 300 ore di tirocinio.
Una volta terminato il corso, dunque, si può partecipare al concorso a cattedra, che viene bandito ogni due anni, per ambire a uno dei posti riservati al sostegno. Questo concorso prevede quattro esami, di cui tre scritti e un orale.
Concorso a cattedra: come si svolge
Ogni due anni è possibile iscriversi al concorso a cattedra, che prevede l’assegnazione di alcuni posti da insegnante di sostegno. Questo concorso si compone di quattro prove, di cui tre scritte e una orale:
- la prima prova scritta valuta la preparazione del candidato in merito alla sua classe di concorso;
- la seconda prova scritta accerta le conoscenze inerenti le materie socio-psico-pedagogiche (ovvero i +24 CFU);
- la terza prova scritta è volta a verificare le conoscenze su didattica dell’inclusione, pedagogia speciale e relativi metodi di insegnamento;
- la prova orale, infine, consiste in un colloquio nel quale vengono accertate le conoscenze del candidato nella classe di concorso e le conoscenze relative al sostegno.
Il punteggio minimo per superare ciascuna prova è di sette decimi. Una volta superate tutte le quattro prove del concorso a cattedra, dunque, i candidati vengono inseriti in graduatorie di merito e iniziano un percorso annuale di formazione iniziale e di prova.
Superato il primo anno di prova, l’insegnante di sostegno entra nel ruolo, ma deve restare altri quattro anni nella stessa scuola.