Il regime forfettario è uno dei più vantaggiosi e appetibili, soprattutto per chi apre una nuova attività, ma in generale anche per professionisti e commercianti che non superano un fatturato di 65.000 all’anno.
Chi opera in questo regime viene esentato dall’Iva, dall’Irap, dall’Irpef, dalle addizionali e dalla tenuta dei registri contabili. Inoltre per chi emette fattura non viene applicata la ritenuta d’acconto.
I forfettari scontano un’imposta del 15% sui compensi ricevuti, ridotta al 5% per i primi anni di attività, se vengono rispettati determinati requisiti. Per una panoramica sui vantaggi e gli aspetti più tecnici di questo regime fiscale è possibile consultare la guida sulla partita Iva forfettaria redatta da Fatture in Cloud, azienda che offre un software di fatturazione online e gestione aziendale per chi ha un’attività in proprio.
Se da una parte chi è in regime forfettario ha delle agevolazioni fiscali, dall’altra non può scaricare e quindi dedurre dal reddito le spese fatte per la propria attività, come invece accade per tutti gli altri regimi.
Tuttavia è sbagliato pensare che nel regime forfettario non sia possibile scaricare nulla. Con la contribuzione obbligatoria e le perdite pregresse è infatti possibile detrarre o dedurre dei costi.
A questo punto vale la pena analizzare le modalità di decurtazione forfettaria del reddito.
I beneficiari possono usufruire di una deduzione virtuale e fissa, che va applicata in base ai ricavi. In pratica al reddito lordo viene applicato un coefficiente di redditività, che oscilla tra l’86 ed il 40% a seconda del business.
Nello specifico il 40% viene applicato per le industrie alimentari e del beverage, i servizi di ristorazione ed alloggio e per chi opera nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Il 54% viene applicato a chi opera nel commercio ambulante non alimentare e il 62% agli intermediari del commercio. Infine, i coefficienti di redditività per le altre attività economiche sono del 67%, e salgono fino all’86% per le costruzioni e le attività immobiliari.
Può capitare che, nel corso dell’anno, il contribuente si ritrovi a spendere una cifra molto più alta rispetto all’effettiva applicazione del coefficiente di redditività sui ricavi. In tal caso non cambia nulla, poiché il contribuente non può comunque dedurre niente e il coefficiente applicabile resta lo stesso.
Il coefficiente resta uguale anche se il contribuente non dovesse sostenere alcuna spesa nel corso dell’anno.
In pratica non è possibile dedurre costi effettivamente sostenuti per la propria professione, cosa che fa storcere il naso a molti. Tuttavia, bisogna tener conto di tutti gli altri vantaggi che apporta questo regime.
Oltre ai benefici economici, con una tassazione del 15% e l’esenzione dall’Iva, dall’Irpef e dall’Irap, ci sono anche quelli amministrativi come l’esenzione dall’Isa, l’esclusione dall’obbligo di fatturazione elettronica e l’esenzione dagli adempimenti Iva.
Visto in tale ottica, il forfettario è sicuramente uno dei regimi più convenienti e soprattutto l’unico agevolato attualmente disponibile in Italia.