Così come avvenuto per la maggior parte dei mercati, anche l’impero del vino francese ha dovuto subire una pesante battuta d’arresto nel 2020 per via della pandemia. E come la maggior parte dei mercati anche i produttori di vino francese hanno dovuto adattarsi, rilanciarsi e re-inventarsi. Qual è il panorama attuale, quali sono le tendenze e le prospettive per il futuro?
La Francia è patria di regioni e vini famosissimi, tra tutti Bordeaux, Borgogna e Champagne, e rivaleggia con l’Italia per il titolo di più importante produttore di vino al mondo. Per secoli ha prodotto vino in grande quantità e qualità, e il vino è profondamente radicato nella cultura francese a quasi tutti i livelli della società: è la bevanda prediletta sia dell’élite che della gente comune. Alcune delle regioni che conformano il vasto panorama vitivinicolo francese oltre alle già menzionate sono la Valle del Rodano, con i suoi vini Côtes du Rhône, l’Alsazia, la Valle della Loira, le sottoregioni della Borgogna come Beaujolais e Chablis e la minuscola ma estremamente ricca regione dello Jura da dove proviene il particolarissimo Vin Jaune.
Assieme all’Italia e alla Spagna la Francia si conferma leader mondiale nella produzione di vino, con un volume che si è attestato sui 46.9 milioni di ettolitri nel 2020, rappresentando il 16% della produzione globale ed appena alle spalle dei vini italiani. Ma grazie all’ottima reputazione dei suoi vini la Francia resta di gran lunga il paese leader nelle esportazioni con una quota di mercato del 33% sul totale mondiale. Tuttavia, questa quota si è ridotta poco a poco negli ultimi anni per via della crescita di certi paesi emergenti come l’Australia ed il Cile. Le esportazioni di vini francesi hanno rappresentato 9 miliardi di euro di fatturato nel 2017 ed 8 miliardi nel 2020.
Oltre al rallentamento globale del mercato come conseguenza della crisi sanitaria e alla forte concorrenza dei paesi emergenti, il calo dell’export francese nel 2020 è dovuto anche a nuove barriere all’ingresso di vini in altri paesi, come la famosa “Trump tax” applicata negli Stati Uniti. Anche gli effetti del cambiamento climatico sono innegabili, considerando come questo processo modifica i tempi della vendemmia e rende le condizioni meteorologiche imprevedibili. Nel 2017, ad esempio, la produzione di vino francese è diminuita in un solo colpo di circa il 20% a causa di vari fenomeni climatici che hanno avuto un impatto significativo sulle sue capacità di esportazione per il prossimo decennio.
Nonostante questo panorama, i produttori più prestigiosi dello Champagne e della Borgogna non hanno mai problemi a vendere ogni bottiglia che riescono a produrre. Analizzando nello specifico le vendite di vini della Borgogna vediamo che quest’anno stanno andando molto bene. Nei primi sette mesi del 2021 l’export è cresciuto del 24,8% per numero di bottiglie e del 34,3% per fatturato. Le cifre sono persino migliori rispetto al 2019, che è stato un anno eccellente. Anche il 2020 è stato un buon anno, nonostante la pandemia. Il volume dei vini della Borgogna esportati ha mantenuto la sua crescita arrivando vicino all’equivalente di 90 milioni di bottiglie con un lieve ribasso del -0,3% rispetto al 2019. Il fatturato dell’export è rimasto sopra il miliardo di euro, nonostante un leggero calo dello -0,7% sul 2019. Per questi ultimi mesi del 2021 le previsioni sono dunque più che rosee.
Per il mercato del vino francese un’ottima soluzione a tutte le grandi sfide con cui si deve confrontare è senza dubbio la diversificazione ed è per questo che sempre più produttori stanno puntando a sviluppare l’enoturismo per compensare le fluttuazioni nella produzione e vendita di vino. La pandemia ha dato grande forza anche alle piattaforme di vendita di vino online e si prevede che il trend continuerà a rafforzarsi nei prossimi anni per soddisfare le esigenze di un numero crescente di consumatori. Per gli appassionati di vini francesi in Italia un’ottima opzione è rappresentata dall’enoteca online Svino.it che propone un’eccellente e variegata selezione composta da oltre 500 bottiglie che riassumono il meglio della produzione vinicola transalpina. Vini di grande qualità, provenienti da produttori famosi e di nicchia, da farsi recapitare direttamente a casa pronti per essere stappati per ogni occasione.