Il mondiale di Formula Uno è uno degli appuntamenti annuali più affascinanti degli sport motoristici, e il campionato attualmente in corso di svolgimento sta procedendo con un testa a testa dopo anni di dominio incontrastato di Lewis Hamilton. Quest’ultimo, il pilota che detiene attualmente il maggior numero di record, segue a soli 12 punti di distacco Max Verstappen, protagonista ormai affermato fra i piloti di punta: considerando che mancano solo 6 gare alla conclusione, si preannuncia un finale di stagione sicuramente entusiasmante. Fra le gare ancora da disputare spicca il GP di San Paolo, previsto per il prossimo 14 novembre nello storico circuito di Interlagos. Si tratta di uno dei circuiti più emblematici della storia della Formula Uno, ma di sicuro non l’unico: sono molti i tracciati ad essere entrati nella storia delle monoposto più veloci.
Considerando proprio Interlagos, il circuito brasiliano è una delle tappe ricorrenti del mondiale di F1, avendo ospitato il GP del Brasile fin dagli anni ’70. Il nome del tracciato deriva dalla zona dove sorge: infatti, agli inizi del ‘900, vennero creati nella località due laghi artificiali per soddisfare le esigenze di San Paolo, metropoli già all’epoca affollata. Il circuito venne in seguito edificato proprio in prossimità dei due invasi, prendendo quindi il nome che in portoghese significa “fra i laghi”. Fra i punti iconici, le curve 4 e 5 prendono il nome di Descida do Lago, proprio perché sorgono in prossimità di uno dei bacini. Le curve 1 e 2, invece, disegnano sul tracciato una S: inevitabile quindi che venissero ribattezzate S do Senna in commemorazione di Ayrton Senna, l’indimenticabile pilota brasiliano morto nel GP di San Marino del 1994.
Il GP di San Marino è invece collegato al circuito di Imola, intitolato a Enzo e Dino Ferrari, che sorge nella zona d’Italia più tradizionalmente associata ai motori. Dopo alterne vicende, con la F1 che non gareggiava sul tracciato dal 2006, è rientrato solo di recente fra le tappe del mondiale e dal 2020 ospita il GP dell’Emilia Romagna. Fra i punti più iconici non si può evitare di pensare alle Acque Minerali, ossia le curve 11, 12 e 13, così chiamate per le sorgenti sulfuree della zona. La variante Tamburello, invece, comprende le attuali curve 2, 3 e 4: in origine si trattava di un’unica curva molto veloce, modificata nell’attuale conformazione in seguito all’incidente fatale occorso a Senna.
Simbolo della F1 è poi anche Monte Carlo, che ospita il GP di Monaco e tappa fissa di ogni stagione: icona vera e propria dei circuiti cittadini, i suoi punti di interesse riprendono proprio questi aspetti. La curva 1, Saint Devote, prende il nome dalla chiesa che si trova proprio nei pressi e intitolata alla patrona di Monte Carlo. La curva 5, Casino, prende il nome dal casinò di Montecarlo, che costeggia la pista: nonostante oggi siano ormai dominanti le piattaforme online, quello del principato è uno dei casinò più antichi del panorama internazionale. Le ultime due curve, 18 e 19, sono invece intitolate ad Antony Noghes, imprenditore grazie ai cui sforzi vennero organizzate le prime manifestazioni motoristiche nella capitale del principato.
Impossibile non pensare anche al circuito di Spa-Francorchamps, storica sede del GP del Belgio che vi si tiene dal 1925. La zona, e in particolare la cittadina di Spa, è nota per le acque termali, e proprio all’acqua deve il suo nome uno degli scorci più noti dell’automobilismo mondiale: la sequenza delle curve 3, 4 e 5 che prende il nome di Eau Rouge e Radillon. L’Eau Rouge fa riferimento alle acque brune che scorrono in quel punto sotto la pista, che passa sul fondo di una vallata. Radillon, invece, si riferisce alla salita immediatamente successiva: il termine, in francese, significa appunto salita ripida.
Infine, ultimo ma non certo per ordine di importanza, va sicuramente citato il circuito di Silverstone, casa del GP di Gran Bretagna. La particolarità del circuito è di sorgere su un preesistente aeroporto militare, operativo durante la seconda guerra mondiale, e di ricalcarne in parte il tracciato. Gli aeroporti militari del periodo erano costruiti secondo uno schema ricorrente di tre piste che, intersecandosi, formavano un triangolo. Silverstone non fa eccezione, e le prime gare si tennero a guerra finita utilizzando il perimetro che univa le parti terminali delle piste: ne è risultato un circuito estremamente tecnico e veloce, con le iconiche curve 8, 15 e 18, rispettivamente Woodcote, Stowe e Club, a dominare la scena. Il rettilineo di partenza, infine, ha recentemente cambiato nome: storicamente chiamato International Pits Straight, è stato rinominato Hamilton Straight, omaggiando i risultati ottenuti dal pilota inglese della Mercedes.