Quando si parla dei giochi di carte, si chiama in causa una passione che coinvolge tantissime persone di tutte le età. Questo mondo comprende diverse soluzioni a cui fare riferimento nel momento in cui ci si chiede come passare qualche serata all’insegna del divertimento.
Tra le alternative in questione, troviamo il gioco dedicato ai Digimon. Questi simpatici mostriciattoli, nati dalla fantasia di Akiyoshi Hongo nel lontano 1999, sono ancora oggi amatissimi e non solo da chi era un bambino agli albori del terzo millennio. Se ti stai facendo domande su come iniziare il gioco, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare alcune informazioni pratiche utili.
Digimon: come approcciarsi al gioco di carte
In tutti i casi, per capire come approcciarsi a un gioco da tavolo è necessario partire dalle basi. La situazione di Digimon non fa eccezione. Alla luce di ciò, è importante ricordare che quando si inizia ogni giocatore coinvolto nella partita ha a disposizione 50 carte. Entrando nel vivo dei dettagli che caratterizzano l’inizio delle partite a Digimon, facciamo presente che ogni singolo giocatore può scegliere se tenere o no nel mazzo cinque carte uovo.
Un altro aspetto fondamentale da ricordare quando si parla di questo popolarissimo gioco di carte collezionabili sono le categorie in cui annoverare le carte stesse. Ecco tutti i riferimenti in merito:
- Carte Digimon
- Carte Opzioni
- Carte Trainer
La maggior parte dei pezzi sarà chiaramente della prima categoria. Guardando queste carte, è possibile riconoscere dei simboli molto importanti per il gioco. Si tratta del valore di potenza e del costo evocazione.
Come iniziare concretamente la partita e i principali dubbi
Vediamo ora cosa si deve fare per iniziare concretamente la partita a questo celebre gioco di carte. Dopo aver mischiato il mazzo Digi-Uovo, si pescano cinque carte e, senza guardarle, le si sistema nella cosiddetta area di protezione.
Dopo aver posizionato il segnalino in corrispondenza del numero 0 del cosiddetto Misuratore di Memoria, si può dare il via alla partita. Nel momento in cui si inizia a giocare, bisogna mettersi nell’ottica del fatto che l’obiettivo principale di questo celebre gioco di carte, amatissimo dai nerd, sono le digievoluzoni. Nel momento in cui ci si muove in ottica strategica per ottenere il risultato appena citato per il proprio Digimon, bisogna tenere conto anche di un altro aspetto, ossia la riduzione di quello che, nel gioco, è conosciuto come Costo di Evocazione.
Diversi giocatori che si sono approcciati alle carte dopo aver scoperto il mondo dei mostriciattoli dal cartone – anime per essere precisi – hanno vissuto, almeno inizialmente, il gioco con un filo di preoccupazione. Dovuta di preciso a cosa? Al quadro, oggettivamente complesso, delle evoluzioni che caratterizzano il cartone.
Gli ideatori del gioco sono stati fin da subito consapevoli di questo aspetto e, non a caso, hanno semplificato notevolmente la situazione. Nel momento in cui ci si approccia da zero al cosiddetto Costo di Evocazione, è fondamentale ricordare che è sufficiente avere tra le mani un mostro del medesimo colore di quello che si ha intenzione di evocare.
L’attacco
Un aspetto sul quale vale la pena soffermarsi quando si è alle prime armi con il gioco Digimon riguarda l’attacco. Come comportarsi? Dipende dalla situazione dell’avversario. Se si sa che il giocatore contro il quale si è ha in mano almeno una carta Protezione, è opportuno scoprire, tra quelle che si ha in mano, la prima di questa tipologia.
Nelle situazioni in cui la suddetta carta viene verificata e si scopre che si contraddistingue per un Effetto Protezione, quest’ultimo viene subito attivato. In merito agli Effetti Protezione, è bene ricordare che non hanno alcun costo.
Concludiamo rammentando che, nei casi in cui viene scoperta una carta Digimon, quest’ultima diventa Digimon di Protezione e inizia a combattere contro le carte classificate come Digimon Attaccante.