Siamo il Paese della dieta mediterranea e della gastronomia per eccellenza. Per questo agli italiani piace cucinare e, di conseguenza, usare molto la cucina, che va incontro così a una frequente usura. Ciò rende necessario ogni tot anni dover intervenire per ristrutturarla, specialmente laddove emergano problemi. In questo articolo vedremo alcuni consigli per farlo al meglio, analizzandone le relative spese.
Quanto costa in media ristrutturare la cucina?
Quando si fa un nuovo progetto per la ristrutturazione della propria cucina, si devono tenere a mente diverse cose, tra cui il budget a disposizione. Diciamo subito che il prezzo medio di una ristrutturazione della cucina può oscillare da un minimo di 2000 euro ad un massimo di 15mila. Ma le varianti che possono far pendere l’ago della bilancia verso una delle due somme sono molteplici.
Ad esempio, se bisogna demolire e sgomberare l’ambiente, saranno necessari all’incirca 500 euro. A questi, bisogna aggiungere i soldi per l’acquisto dei nuovi arredamenti, che potranno arrivare a costare dai 1500 ai 3000 euro. Altra spesa d’obbligo è quella degli elettrodomestici: se si rimane su prodotti di media gamma, la somma da spendere sarà sui 3500 euro, comprendendo frigo e lavatrice nuovi. Qualora l’intenzione sia quella di stravolgere del tutto la cucina, bisognerà cambiare anche mattonelle e pavimento, con un ulteriore esborso di quasi 1500 euro. Infine, è sempre bene approfittare della ristrutturazione per installare impianti idraulici nuovi, che consentono di evitare perdite, risparmiando acqua.
Qui le spese non sono enormi: all’incirca 7-800 euro. Sommando il tutto, dunque, la cifra finale è più vicina ai 15000 euro che non ai 2000. Quindi affrontare tali tipologie di spese non è sempre facile, anche a seconda del periodo dell’anno in cui si sostengono. Proprio per questo, se non si dovesse riuscire a coprire tutto l’importo per la mancanza di liquidità necessaria, si può sempre ricorrere ad un finanziamento. Uno dei modi più veloci è optare per soluzioni come la cessione del quinto, che presenta condizioni vantaggiose che possono essere approfondite su specifici siti web di settore. Se non si vuole ricorrere al prestito si può sempre pensare di iniziare a risparmiare con largo anticipo, programmando le spese nel dettaglio.
Cosa scegliere per ristrutturare la cucina
A volte chi più spende meno spende. Ecco perché se si decide di rimettere in sesto la cucina da zero, la scelta migliore dovrà vertere su materiali di medio-alta qualità. Stesso discorso vale per gli elettrodomestici. Una lavatrice, un frigorifero e una lavastoviglie rientranti nella classe energetica A ci costeranno sicuramente di più, ma avranno un impatto a lungo termine in bolletta importante, snellendo le spese e con una vita media del macchinario sicuramente più lunga di quelli più economici. Non dover ricomprare spesso gli elettrodomestici è sicuramente un enorme vantaggio. A livello puramente funzionale, invece, esistono svariate possibilità. Ma il fattore chiave in questo senso resta lo spazio, prima ancora del gusto. Avere una cucina grande o piccola incide sicuramente sulle scelte. Se si ha molto spazio a disposizione, le preferenze potrebbero ricadere su modelli a L o a U, magari abbinando un’isola centrale dal tipico sapore statunitense. Nel caso la cucina sia piccola, invece, si può non rinunciare all’eleganza unendola alla funzionalità.
Una buona soluzione può essere quella di creare un angolo cottura open space con credenze a scomparsa e tavolino integrato al piano della cucina per risparmiare spazio. Ma non è l’unica opzione: ci sono infatti diverse alternative per arredare il soggiorno con angolo cottura. Per i rivestimenti, è bene scegliere materiali di qualità che resistano agli sbalzi di temperatura nel tempo, come mattonelle o piastrelle paraschizzi. Stesso discorso vale per i pavimenti. Il parquet può essere funzionale, in quanto facilmente pulibile, mentre il gress porcellanato è molto di moda nell’ultimo periodo.