Se sei in cerca di informazioni su come effettuare tracce nel muro con una scanalatrice per muri e vuoi comprendere la loro funzione, continua a leggere questa guida per conoscere come procedere al meglio.
Che cosa sono le tracce nel muro e come effettuarle
Le tracce per l’impianto elettrico sono dei canali tracciati, inseriti a 2.5 cm di media di profondità all’interno delle mura e aventi una larghezza che può arrivare ai 3 cm massimi.
Le tracce hanno il fine di alloggiare i corrugati, cioè i tubi in plastica flessibili che ospitano i cavi elettrici dell’impianto elettrico oppure i tubi di scarico nel caso di tracce a funzione idrica.
L’operazione di effettuazione delle tracce nel muro è ormai consueta, dal momento che l’impatto estetico e funzionale degli impianti sottotraccia risulta impercettibile in molti casi.
Le tracce possono essere eseguite in maniera manuale dal muratore addetto facendo ricorso a uno scalpello oppure tramite un utensile ad hoc, noto come scanalatrice per muri, conosciuta anche come tracciatrice.
Negli interventi nuovi e in quelli di ristrutturazione, è inoltre necessario effettuare le tracce nel muro nello spessore della muratura, che hanno appunto il fine di ospitare i corrugati in PVC per il passaggio dei cavi elettrici o per l’applicazione dei tubi idraulici.
I vantaggi della scanalatrice per muri
La scanalatrice è un elettroutensile che si presta a compiere delle scanalature in materiali differenti adottati nell’ambito edilizio tra cui il calcestruzzo, mattoni pieni o forati, blocchi di calcestruzzo o laterizio, pietra tufo o arenaria, intonaci o anche il cemento armato.
Diversi sono i vantaggi connessi all’utilizzo della scanalatrice, maggiori rispetto agli altri possibili metodi di lavorazione.
Un vantaggio risiede nella maggior semplicità e fluidità dell’operazione, che porta a un grande risparmio di tempo e risorse economiche.
Un altro consiste nell’eseguire tracce in maniera precisissima, ovvero con scanalature di larghezza che si adatta a quella dei cavi o dei tubi da inserire.
Infine la tracciatrice prevede una minore larghezza e una profondità delle tracce, un fattore chiave per non far infragilire i muri portanti.
Quali sono i tipi di scanalatrice per muri?
In commercio vi sono due principali tipologie di scanalatrici per muri: le scanalatrici a fresa e quelle a dischi diamantati.
Entrambe sono formate da un motore che si alimenta mediante filo elettrico a 220 V e sono dotate di un paio di maniglie che ne permettono un’agevole impugnatura per seguire il percorso delle tracce nel muro.
1. Scanalatrice per muri a dischi diamantati
Questo strumento è formato da una serie di dischi diamantati, ovvero delle seghe circolari costituite da un interno fatto di acciaio ad alta resistenza e una corona sormontata da una granellatura di diamanti.
Il suo funzionamento si basa sull’eseguire due tracce parallele attraverso due dischi e dunque maggiori sono i dischi della macchina e più comoda e fluida risulterà l’esecuzione delle tracce.
L’avulsione della parte di muro presente fra le tracce è davvero facile e si esegue con un semplice scalpello. Risulta inoltre possibile adoperare la macchina su un’ampia gamma di materiali duri come il cemento armato e in media la profondità di taglio si aggira sui 75 mm, per una larghezza della traccia che può toccare anche i 60 mm.
2. Scanalatrice per muri a fresa
La scanalatrice per muri a fresa è invece arricchita di una fresa che ruota sull’asse della tracciatrice a cui è connessa tramite un mandrino.
Il suo funzionamento è simile a un trapano ma il taglio avviene sul lato della fresa e non con la punta e in questo modo si ha l’erosione del materiale anziché la sua foratura. In genere si adopera tale strumento per effettuare tracce su materiali teneri.