Giunti al giro di boa la Serie A sembra aver trovato la sua squadra regina. Con 50 punti all’attivo e ben dodici di distacco dalla seconda in classifica, il Milan, il Napoli è la candidata numero per la vittoria dello scudetto 2022/2023. La squadra di Spalletti non può più nascondersi e la sua forza viene avvalorata dal record dei 12 punti sulla seconda, appunto, mai accaduto nella storia della Serie A. Alle sue spalle però la lotta è serrata per i restanti tre posti in Champions League, quelli in Europa League e Conference League e infine nella lotta per non retrocedere in cadetteria. In pochi tra gli appassionati di pronostici, chi analizza statistiche ed elabora previsioni, chi conosce i vari siti di pronostici o quote come i siti con bonus relativo a quote maggiorate e le varie promozioni, avrebbe scommesso su una cavalcata del Napoli e un margine di consenso così ampio. Inoltre la fine del girone d’andata della massima serie italiana coincide con la sessione invernale di calciomercato che potrebbe, fino all’ultimo giorno, regalare qualche colpo di scena in vista della seconda parte della stagione.
I top del girone d’andata in Serie A
Naturalmente nella speciale menzione dei top del girone d’andata di Serie A non può non essere citato qualche giocatore del Napoli, Victor Osimhen su tutti. Il nigeriano guida la classifica marcatori in solitaria a 13 gol e con 3 assist fatti (oltre ai tre gol in Champions e uno in Coppa Italia). Una stagione meravigliosa che lo incorona re della massima Serie. Con lui non si può non citare la sorpresa Khvicha Kvaratskhelia che, soprattutto fino alla pausa per il Mondiale, ha incantato tutti segnando 7 gol in 15 gare, conditi da altri 7 assist, e dando qualità al reparto avanzato partenopeo. Ma oltre la squadra di Spalletti non si può non citare proprio l’attaccante dell’Atalanta Ademola Lookman, partito in sordina ma diventato sempre più giocatore inamovibile per le tattiche di Gianpiero Gasperini: 11 gol e 4 assist per lui che, grazie alla sua velocità ma anche alla qualità che riesce a esprimere palla al piede, è l’uomo chiave e il punto di riferimento del gioco atalantino. Di top se ne potrebbero citare tanti, come i laziali Milinkovic-Savic, suo fratello Vanja, vera sorpresa persino Mondiale, Luis Alberto e Zaccagni. Ma una menzione d’onore va probabilmente ai giovani talenti che Max Allegri ha, molto tardivamente, schierato in campo: Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. In una Juve ai minimi storici sono stati gli artefici della risalita della squadra, più decisivi di Di Maria, Paredes o Alex Sandro, giocatori che in questa Serie A avrebbero dovuto fare la differenza. Invece i bianconeri hanno trovato in questi due terribili ragazzini qualità e soprattutto personalità, con una voglia di spaccare il mondo che ha pagato.
I flop del girone d’andata in Serie A
Come sempre accanto ai top ci sono i flop, quei giocatori che non hanno reso come ci si aspettava o che proprio sono stati dei fantasmi all’interno delle loro stagioni. In una squadra a ritmi altalenanti come l’Inter il più discontinuo è stato certamente Stefan de Vrij, che da colonna della difesa ha avuto, in questi ultimi mesi, un rendimento sempre più decrescente, fino all’esclusione dall’undici titolare, a causa anche di una più che probabile partenza in questa fase di mercato. Non si può, poi, non citare lo juventino Weston McKennie. Mai decisivo, a volte impacciato, incerto sulla sua posizione in campo è stato raramente uno dei migliori in campo in questa prima parte di campionato. Spostiamoci in attacco e lo facciamo con Ciccio Caputo, acquistato dall’Empoli come top player non ha ancora trovato la retta via. Iniziata la sua seconda stagione alla Samp, squadra che sta deludendo in questo campionato tanto da far partire una accesa contestazione da parte dei suoi tifosi, ha trovato solo 1 rete in 15 presenze. In questa sessione invernale di calciomercato è passato all’Empoli segnando 1 gol e fornendo un assist in appena 4 partite. La prima parte di stagione è dunque un flop ma l’augurio è che con i toscani possa ritrovare il suo fiuto per il gol. Rifacciamo un passo indietro e torniamo al centrocampo e parliamo di Leandro Paredes, chiamato ad agosto dalla Juve ad essere il padrone del centrocampo, ha deluso in ogni sua uscita. Lento, prevedibile, svogliato, senza idee, è stato la bruttissima copia di quell’ottimo giocatore che era diventato nel post Roma, dallo Zenit al Psg. La Juve a fine campionato certamente non lo riscatterà dal prestito. A ben ragione.