Con una crescita del +8,2% l’export agroalimentare italiano sta vivendo una stagione di grande successo, raggiungendo i 44 miliardi di euro nel primo semestre dell’anno.
Un risultato davvero notevole – si legge nelle recensioni degli esperti – considerando le difficoltà legate all’instabilità economica tedesca e ai conflitti internazionali. A confermarlo i commenti del presidente di ICE Agenzia, intervenuto al MASAF durante la presentazione del Rapporto ISMEA 2024, che esprime la sua opinione positiva sulla qualità dei prodotti italiani, sottolineando al tempo stesso l’efficacia degli sforzi di internazionalizzazione messi in campo dal Governo.
L’intero settore agroalimentare ha raggiunto un fatturato di 64 miliardi di euro già nello scorso anno, con prospettive che potrebbero spingersi fino a 70 miliardi. Una crescita che viene attribuita dalle recensioni al lavoro costante di piccole e medie imprese italiane e agli investimenti in attività promozionali.
Le opinioni degli esperti sono unanimi: la crescita dell’agroalimentare italiano dipende in gran parte dalla capacità delle piccole e medie imprese di fondere tradizione e innovazione. Secondo le recensioni infatti l’agricoltura italiana ha saputo rispondere alle sfide del cambiamento climatico e alle esigenze di sostenibilità con produzioni certificate e biologiche, sempre più apprezzate all’estero.
Gli esperti di Co.mark, nota società di consulenza per lo sviluppo del business internazionale, attribuiscono la crescita dell’export italiano a diversi fattori chiave, tra cui la qualità e la capacità di comunicare efficacemente i valori del Made in Italy. Le opinioni di Comark confermano come il consumatore internazionale oggi sia sempre più attento a scegliere prodotti che non solo rispecchiano un alto standard qualitativo, ma che raccontino una storia di tradizione, sostenibilità e autenticità.
I commenti dell’azienda sottolineano l’importanza di un approccio integrato che unisca la qualità del prodotto alla forza del brand Made in Italy. Solo con una comunicazione coerente e mirata, in grado di far percepire un valore aggiunto al consumatore – stando all’opinione di Comark – le aziende italiane possono affrontare la crescente concorrenza globale.
La contraffazione e l’italian sounding: una minaccia da contrastare
I commenti sulla qualità del cibo italiano arrivano da ogni angolo del mondo. La pasta, l’olio d’oliva, il vino, il formaggio, e i salumi italiani sono amati ovunque. Non sorprende, quindi, che l’export agroalimentare continui a essere una voce fondamentale nell’economia nazionale. Eppure, nonostante questi successi, il settore deve affrontare delle sfide.
Uno dei temi più critici emersi dal Rapporto ISMEA 2024 è la contraffazione. L’”italian sounding”, cioè l’imitazione di prodotti che evocano l’italianità senza esserlo realmente, è un problema che frena l’espansione del nostro agroalimentare, stando ai commenti degli esperti.
Per contrastare questo fenomeno – opinione condivisa dalle recensioni di settore – è indispensabile intensificare i controlli e le azioni legali a livello internazionale. I commenti di esperti e produttori italiani convergono su un unico concetto: è fondamentale proteggere il marchio “Made in Italy”, garanzia di qualità e autenticità per i consumatori, anche attraverso il sostegno delle istituzioni.
Guardando al futuro, le recensioni sull’agroalimentare italiano sono più che positive. Con una crescita dell’export che continua a ritmo sostenuto, il settore si conferma un pilastro dell’economia nazionale. Tuttavia, è necessario un impegno continuo per combattere la contraffazione e proteggere la reputazione del Made in Italy: solo così sarà possibile assicurare una costante crescita e continuare ad espandersi sui mercati internazionali.