Spunta l’ipotesi di un nuovo sussidio per coloro che sono in grado di lavorare: non si tratta più del Reddito di Cittadinanza, ma di una misura che vada a sostenere coloro che percepiscono già un reddito da lavoro. L’ipotesi sdoppiamento è alle porte: dividere la misure cardine del Movimento 5 stelle in due parti, prevedendo importi ridotti per alcuni beneficiari. Ecco le novità.
Reddito di cittadinanza: la riforma che cambia tutto
La pandemia di coronavirus ha svuotato i fondi previsti per il finanziamento del Reddito di Cittadinanza. Nel solo mese di settembre, infatti, sono state 1,3 milioni le famiglie che hanno richiesto il beneficio. Inoltre, con la crisi in atto sono sempre di più i potenziali beneficiari del sussidio.
Il problema, ad oggi, è di carattere finanziario: il Governo, infatti, ha stanziato (per il 2021) 4 miliardi di euro. Tale cifra potrebbe non essere sufficiente a coprire tutte le richieste. Ecco il motivo che ha spinto il Movimento 5 stelle ad optare per una riforma del Reddito di Cittadinanza.
In particolare si starebbe valutando il possibile sdoppiamento della misura in due parti:
- il Reddito di Cittadinanza come lo conosciamo oggi rimarrebbe attivo soltanto per le famiglie al cui interno vi siano persone che non sono in grado di lavorare;
- una nuova misura (di cui non si conosce ancora il nome) potrebbe andare a beneficio di coloro che invece hanno la possibilità di lavorare.
D’altronde tutto questo richiama le due componenti del RdC, ovvero il sussidio economico (che spetta a tutti i beneficiari) e la possibilità di ottenere un impiego grazie alla collaborazione con i Navigator.
Reddito di cittadinanza, importi più bassi: ecco per chi
Sdoppiando la misura grillina si andrebbero a diminuire gli importi della nuova misura allo studio del Governo. La riduzione, quindi, andrebbe a colpire quei soggetti che beneficiano del sussidio come valore aggiunto al reddito da lavoro. Infatti, per coloro che hanno trovato un impiego grazie alle offerte del RdC potrebbe nascere una nuova misura meno ingente.
Per tutti gli altri soggetti, già beneficiari del Reddito di Cittadinanza e inabili al lavoro, non cambierebbe nulla.
E i Navigator?
Un’ultima riflessione riguarda la figura del Navigator, il cui contratto è in scadenza al prossimo aprile 2021. Infatti, questi soggetti permettono ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza di trovare un impiego adatto alle loro caratteristiche ed esigenze.
La figura è cruciale nel ruolo di consigliare e indirizzare i beneficiari, ma purtroppo i fondi stanziati nella Legge di Bilancio 2021 sono insufficienti per coprire il rinnovo dei loro contratti.
Per questo motivo, la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha proposto al Governo la proroga dei contratti fino almeno alla fine del 2021. L’alternativa, in extremis, è quella di ridurre il ruolo di Anpal sfruttando il connubio tra pubblico e privato: potrebbero essere affiancati ai centri per l’impiego figure quali Agenzie interinali o Consulenti del lavoro.