Si avvicina il Capodanno e per molti questo significa dire addio a un 2020 che non è stato brillante, soprattutto a causa del Covid-19. Per festeggiare il 31 dicembre qualcuno avrà ben pensato di scoppiare i botti di capodanno, ma non tutte le città permettono di divertirsi in questo modo. Ci sono particolari divieti e altrettante sanzioni alle quali occorre stare attenti.
Botti di Capodanno: in quali città sono vietati?
Alcune città hanno introdotto il divieto di scoppiare i botti di Capodanno per evitare il verificarsi di tragici eventi tipici degli anni passati.
In particolare, il 31 dicembre non si potranno scoppiare i fuochi d’artificio a Napoli e a Palermo. Per il momento soltanto queste due città hanno decretato il divieto, ma nelle prossime settimane se ne potrebbero aggiungere altre lungo tutto lo Stivale italiano.
Da ricordare anche che dalle ore 22 fino alle ore 7 del mattino del 1° gennaio 2021 sarà in vigore il coprifuoco e dunque non si potrà uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o necessità, comprovati dalla compilazione dell’apposita autocertificazione. In tale orario non si potranno, quindi, scoppiare fuochi d’artificio e nemmeno fermarsi a vedere quelli che verranno sparati.
Botti vietati in alcune città: multe salatissime
Il primo sindaco a predisporre il divieti di esplodere i botti di Capodanno è stato quello di Napoli, De Magistris. Onde evitare gli scenari tragici degli scorsi anni, infatti, il primo cittadini ha agito in prevenzione: no ai fuochi artificiali e nemmeno a quelli “amatoriali”.
I soldi risparmiati dallo spettacolo tradizionale a Castel dell’Ovo saranno investiti in progetti assistenziali e sociali.
Palermo, invece, è stata la seconda città a vietare i tradizionali botti di Capodanno: ai trasgressori verranno effettuate multe da un minimo di 500 euro fino a un massimo di 5.000 euro. Seguono alla sanzione anche il sequestro e la confisca dei petardi.