Mentre la Germania adotta la linea dura contro il coronavirus, il Governo italiano non sembra essere da meno. Infatti, nella riunione che si è svolta a Palazzo Chigi lunedì 14 dicembre, i tecnici del Cts hanno invitato il premier Conte a seguire le indicazioni e a non allentare le restrizioni. L’ipotesi di una terza ondata a gennaio potrebbe essere dietro l’angolo.
L’Italia, quindi, potrebbe diventare tutta “zona rossa” per Natale: ciò significa che i bar, i ristoranti e i negozi potrebbero restare chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Ecco le ipotesi al vaglio dell’Esecutivo.
Italia “zona rossa” a Natale: cosa potrebbe cambiare
Le immagini di affollamenti nelle vie dei negozi e di assembramenti all’interno dei bar dell’ultimo fine settimana non hanno convinto il Governo. Complice anche l’avvio del cashback per spingere i consumi, infatti, le persone si sono riversate nei centri commerciali e nei negozi per effettuare i loro acquisti. Non sono: anche i bar hanno registrato moltissimi aperitivi e pranzi al volo. Tutto questo per il Governo è inaccettabile e potrebbe far scattare per Natale la “zona rossa” in tutta Italia.
Mentre quindi il premier Conte stava ripensando a un allentamento delle restrizioni in vista delle Feste, i tecnici del Comitato tecnico scientifico invitano alla cautela.
Due le ipotesi sul tavolo: o l’introduzione di una grande zona arancione, con la chiusura di bar e ristoranti (ma con negozi aperti) e con spostamenti limitati, o una maxi zona rossa, ovvero un ritorno al lockdown dello scorso marzo con possibilità di uscita solo per motivi di salute, lavoro o necessità e con autocertificazione.
La decisione dovrebbe arrivare nelle prossime ore, mentre il Parlamento discuterà il prossimo 16 dicembre 2020 la mozione per l’abrogazione della norma che vieta gli spostamenti tra Comuni il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio 2021.
Spostamenti tra Comuni: ancora incerta la modifica
Anche in merito alla possibilità di spostarsi tra un Comune e un altro nei gironi di Natale, Santo Stefano e nel giorno di Capodanno sta mettendo a dura prova il Governo.
Anche qui le ipotesi sul tavolo sono due: la prima riguarda la possibilità di concedere gli spostamenti soltanto ai Comuni entro i 5.000 abitanti o al più entro i 10.000; la seconda, invece, riguarda la possibilità di concedere ai piccoli Comuni spostamenti entro i 20-30 chilometri di distanza.
Anche in questo caso, quindi, non si tratterebbe di un liberi tutti, ma piuttosto di un modo per poter festeggiare il Natale insieme ai propri cari. Soprattutto per quei Comuni che sono molti piccoli e confinanti tra loro.